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CADE IL GOVERNO CECO, UNA VITTORIA DELLA DEMOCRAZIA, DELLA POLITICA DEL DISARMO E DELLA NONVIOLENZA
Praga, 25 marzo 2009Ieri il governo del premier conservatore ceco Mirek Topolanek è stato sfiduciato dal Parlamento con una mozione presentata dall'opposizione socialdemocratica. Si tratta di una grande vittoria per il movimento nonviolento contro le basi in Repubblica Ceca che vede crescere le reali possibilità di opporsi all'installazione della base militare radar degli Stati Uniti.
Il governo ceco è formato dall´ODS, il partito di destra di maggioranza relativa, da un piccolo gruppo di Democratici cristiani e dai Verdi. Le ragioni del voto di sfiducia sono tante: le misure impopolari prese nel campo del sistema sanitario hanno contribuito alla vittoria dell´opposizione, così come lo scetticismo espresso verso l´Unione Europea, ma l´elemento decisivo è stato il conflitto generatosi nella società civile ceca riguardo all'installazione di una base militare degli Stati Uniti all´interno del progetto dello scudo spaziale.
Il 70% della popolazione è contrario alla presenza di truppe straniere sul proprio territorio. La protesta popolare, che dura da più di due anni, ha messo in crisi il governo in varie occasioni e ha rafforzato i partiti di opposizione: le elezioni regionali tenutesi nello scorso autunno hanno visto infatti il crollo dei partiti della maggioranza.
"Il grande lavoro di sensibilizzazione, mobilitazione ed informazione fatto in questi anni - dice Jan Tamas, presidente del Partito Umanista ceco e leader della protesta contro la base radar - ha fatto comprendere a molti deputati dell´opposizione la pericolosità dello scudo spaziale e a molti membri del Partito Verde che stavano perseguendo una politica lontana dalle posizione dei Verdi europei". La caduta del governo è stata possibile soprattutto grazie a due deputati verdi che si sono distanziati dalle posizioni militariste del loro partito.
L´installazione della base militare statunitense è stato uno dei temi più sentiti negli ultimi anni dalla società ceca. Lo sciopero della fame fatto da Jan Tamas e Jan Bednar nel maggio 2008 ha creato forte commozione tra la gente: da allora continua in tutto il Paese uno sciopero della fame a staffetta. Si sono uniti a questa protesta scienziati, accademici, attori, registi, sportivi, parlamentari di diversi schieramenti politici e il vice presidente del Parlamento, si è formata una lega di sindaci contro il radar.
"Forse i media internazionali presenteranno la caduta del governo ceco come il frutto dei soliti giochi politici" - prosegue Jan Tamas - "questo è in parte vero, la crisi economica è un tema importante. Ma la caduta del governo rappresenta soprattutto la vittoria della democrazia, del disarmo e della lotta nonviolenta. Senza la nostra protesta il governo non sarebbe mai caduto. La nostra gente non vuole truppe straniere sul proprio territorio; adesso gli Stati uniti dovranno rivedere i loro piani. E` una vittoria della gente e non dei politici".
Gli attivisti cechi vorrebbero che il loro esempio venisse seguito negli altri Paesi coinvolti nel progetto dello Scudo Spaziale - l´Italia, la Gran Bretagna, il Giappone e l´India - per sviluppare un'ampia opposizione alle "guerre stellari" e a favore del disarmo nucleare. Soprattutto la costruzione dello scudo spaziale in India potrebbe aumentare le tensioni con il Pakistan, e ambedue i Paesi dispongono di arsenali nucleari.
Il premier Topolanek, intervistato dal giornale Novinky, subito dopo la sfiducia espressa al suo governo, ha ribadito la certezza che il futuro governo seguirá la strada della ratificazione del trattato con gli Stati Uniti. Su questa possibilità Jan esprime i suoi dubbi: "dopo le pressioni generate dallo sciopero della fame, il partito socialdemocratico ha dovuto prendere una posizione chiara a nostro favore, cosa che rende più difficile in futuro per loro cambiare opinione sulla questione del radar."
Il 26.3 Jan Tamas sarà in Italia, dove parteciperà a Milano all'incontro “Per un'Europa di pace. Sindaci, europarlamentari e movimenti: lo scudo stellare ci coinvolge”.
Giovedì 26 marzo, ore 20.30, Casa della Pace della Provincia di Milano. Per informazioni: Anna Polo, cell. 335.39.08.89
Gerardo Femina
Europe for Peace