Nella giornata del 25 Luglio Angelo Baracca ci ha lasciati, dopo una breve e fulminante malattia. Il prof. Baracca è stato uno dei primi firmatari della Dichiarazione Europa per la Pace. Ci scrisse nel 2007: “Sono completamente d’accordo e sottoscrivo la Dichiarazione di un’Europa per la pace e libera dalle armi nucleari.
Attualmente, queste armi costituiscono un pericolo molto maggiore rispetto ai decenni precedenti.”
Olivier Turquet lo ricorda con queste parole:
A Pressenza è stato, fin dall’inizio, un preciso e costante editorialista, parlando di nucleare, di solidarietà, di eventi storici e sociali, di ecologismo, di Cuba.
Con Angelo ci siamo conosciuti quando venne a presentare le Lettere ai Miei Amici di Silo, appena uscirono nel 1994. Da quell’incontro nasce una collaborazione con il Movimento Umanista che non è più finita; Angelo invitava noi, come tante altre realtà sociali, alle sue lezioni all’Università a esporre le campagne e le tematiche del momento. Quella collaborazione si è rinnovata e rafforzata nella Marcia Mondiale per la Pace e la Nonviolenza, nel coordinamento ICAN per l’adozione del Trattato di Proibizione delle Armi Nucleari, nella collaborazione con Pressenza e Multimage con cui abbiamo pubblicato uno dei suoi ultimi libri.
Raccontare le innumerevoli attività di Angelo è praticamente impossibile: attivista convinto antinucleare in tempi insospettabili, membro fondatore degli Scienziati Contro le Guerre e del Comitato fiorentino Fermiamolaguerra, militante di Medicina Democratica e di Italia-Cuba, consulente e amico del gruppo fiorentino dei Fridays for Future, attento saggista di temi che andavano dall’antinucleare alla storia critica della fisica, alla documentazione delle malefatte della NATO (il suo ultimo libro con Left) per citare i primi che vengono in mente.
Ma quello che personalmente vorrei ricordare è l’amico sempre disponibile, pieno di iniziative, di idee, continuamente in giro a fare conferenze come quell’ultima, due mesi fa, al Festival del Libro per la Pace e la Nonviolenza a cui partecipò online già essendo malato; quell’amico che dopo aver avuto un ictus mi telefonò per dirmi a stento che non mi dovevo preoccupare: per un po’ non poteva scrivere articoli perché doveva fare fisioterapia.
Ci mancherai, Angelo e dovremo rimboccarci le maniche per onorare la tua memoria, così come va onorata la memoria delle buone persone che hanno camminato su questa Terra, a te tanto cara e per cui tanto hai lottato.