Sabato 4 giugno nella splendida cornice dell’Eirenefest – il primo festival del libro per la Pace e la Nonviolenza, diverse associazioni, attivisti politici, giornalisti e pacifisti nonviolenti hanno risposto all’appello lanciato dai promotori della campagna Europe for Peace per costruire una rete, una rete di reti che potesse creare la convergenza e la sinergia necessarie in questo momento storico.
“Forse unendoci possiamo generare un effetto domino, un movimento sociale, arricchito da tutte le nostre diversità unite dall’obbiettivo comune di promuovere la vita e la pace. Crediamo che convergere sia la sfida di oggi per contrastare la destrutturazione e distruzione di un sistema sociale che volge al tramonto.
Dobbiamo fare uno sforzo intenzionale per guardare a ciò che ci unisce e non a ciò che ci divide, per diventare coro e orchestra che armonizza le diversità. È il momento storico che stiamo vivendo, è il bivio cruciale per il nostro futuro”
Queste era l’appello e con queste parole è iniziato un giro di presentazioni dei vari partecipanti, referenti per La Comunità per lo sviluppo Umano, Mondo senza guerre e senza violenza, Pressenza, Potere al Popolo, Rifondazione Comunista, Rete Ecosocialista, Zeitgeistitalia, Italia che cambia, Planet 2084, CDMPI, La Comune, Libera Cittadinanza, Prima le persone, Società della Cura, WILPF ITALIA, OGZERO, Atlante Guerre, Rete Toscana in movimento, No Muos. Molte di queste realtà già partecipano alla Rete Pace e Disarmo.
Gli elementi comuni sono stati l’importanza di ricostruire il tessuto sociale, riscoprire quanta ricchezza c’è in ogni individuo che può donare agli altri, una ricchezza che comprende una molteplicità di diversità infinita e non contempla il denaro, siamo molto più di questo. L’importanza di spegnere la TV per ritrovarsi a parlare, a conoscersi a scambiarsi. Questa è senza dubbio la sensibilità di questa società planetaria in crescita. Ma non c’è solo spirito e fratellanza, anche creatività, esperienza, competenza, chiarezza d’intenti e coraggio nel voler intraprendere varie azioni di nonviolenza attiva che possano fermare le guerre, il rischio nucleare, il disastro climatico e ambientale. Proposte che vanno dal boicottaggio delle industria delle armi, alle rivendicazioni costituzionali nei confronti delle istituzioni governative, alla rivoluzione del concetto di ricchezza e potere, purché siano azioni convergenti e sinergiche che possano mettere i bastoni tra gli ingranaggi di questo sistema disumano che ci spinge alla catastrofe per costruire un sistema sociale, politico, culturale, ecologico e spirituale alternativo, che sa di pace, che sa di vita, che sa di sguardi negli occhi e sorrisi di cuore. Per costruire questo orizzonte comune necessariamente dobbiamo definire delle parole chiave comunemente sentite e fondamentali e per fare questo è necessario incontrarsi e approfondire lo scambio delle nostre analisi, idee e proposte.
Perché questa nuova rete di reti quando tanti e validi tentativi sono già in atto?
Perché è diverso il momento che stiamo vivendo e forse siamo finalmente pronti a praticare la metodologia della nonviolenza e della convergenza a partire dal cerchio dell’equidistanza, senza protagonismi, ma mettendo al centro la comunione d’intenti: perché non si tratta di aderire a un tentativo o a un altro, ma di cominciare a convergere tutti insieme, ascoltando e valorizzando le diversità, liberandosi dei pregiudizi, cercando co-ispirazione e co-orientamento, creando intelligenza d’insieme, cioè creando i collegamenti tra di noi, come in una rete neurale.
Questa l’intenzione lanciata, quanto si tradurrà coerentemente in pratica sarà responsabilità di tutte e tutti.
L’incontro ha dato vita ad una mailing list dal nome “Convergenza” a cui chiunque può aggiungersi e insieme definiremo data e strategia del prossimo incontro, che si terrà quanto prima. Un incontro di una giornata, organizzato in gruppi di lavoro attraverso stanze tematiche (virtuali e non), cercando di creare hub poco numerosi affinché tutte e tutti possano esprimersi e ascoltare, nel tentativo di cercare punti comuni su cui tessere convergenza e rete sinergica.
Dopo pranzo, coloro che riterranno di aver trovato sinergie importanti, basi comuni fondanti, possibili azioni di nonviolenza attiva da mettere in atto subito per contrastare la follia, esporranno brevi sintesi e/o proposte con l’intento di creare gruppi di coordinamento snelli, che si muoveranno in direzioni convergenti, sinergiche e risonanti, anche in luoghi diversi a partire da ambiti e azioni diverse.
Se vuoi costruire insieme, entra nel gruppo: https://groups.google.com/g/convergenza
Federica Fratini – Attivista Umanista per La Comunità per lo sviluppo Umano e Europe for Peace