La notizia della dipartita di Giulietto Chiesa è arrivata oggi all’improvviso e inaspettata, lasciando tutte le persone che lo conoscevano o seguivano le sue iniziative in un grande vuoto. Giulietto Chiesa è stata una persona di grande statura intellettuale e morale. Un grande conoscitore della politica internazionale e sempre molto vicino agli oppressi e agli emarginati.
Giulietto Chiesa aderì immediatamente alla campagna Europe for Peace. Cosi ho avuto la fortuna di conoscerlo nel 2008 a Praga. In quegli anni in Repubblica Ceca cresceva la protesta contro il progetto di installare una base militare degli Stati Uniti all’interno del cosiddetto piano dello “Scudo stellare”. In Polonia si sarebbero dovute installare le basi missilistiche e in Repubblica Ceca la base radar, occhio del sistema anti-missilistico.
Il Partito Umanista ceco fondò insieme ad altre organizzazioni il movimento Nezakladnam, che si ampliò poi nella campagna Europe for peace. Giulietto Chiesa immediatamente aderì e grazie a lui anche M. Gorbaciov. L’adesione di Giulietto non fu solo formale; il suo contributo fu molto importante. Organizzammo un suo viaggio in Repubblica Ceca, dove incontrò i sindaci di Brdy, la regione nella quale si sarebbe dovuta costruire la base americana. La quantità di informazione che Giulietto aveva, la chiarezza dell’esposizione e la vicinanza emotiva rincuorò i sindaci, che stavano vivendo un momento di sconforto per le minacce e i ricatti che subivano. Loro, come d’altra parte tutti noi umanisti, ci sentivamo coma Davide contro Golia: avevamo contro la potenza militare, economica e politica degli Stati Uniti.
Giulietto intervenne poi in una conferenza organizzata sempre sullo stesso tema al Senato della Repubblica Ceca. In quei giorni ebbi l’occasione di parlare con lui di tantissimi temi. Mi colpirono molto la chiarezza delle sue interpretazioni e la conoscenza approfondita di vari temi di politica internazionale. In particolare mi parlò per ore e ore del problema dell’informazione. “Guarda – mi diceva – possiamo organizzare tutte le attività che vogliamo, con tutta la forza e la profondità possibile, ma miliardi di persone nel mondo non ne verranno a conoscenza. Al contrario riceveranno un’informazione manipolata e fuorviante”. Mi raccontò nei dettagli della grande campagna mediatica organizzata per giustificare l’occupazione dell’Iraq, cominciata con la famosa fialetta mostrata da Colin Powell alle Nazioni Unite. Partendo da queste considerazioni mi parlò della necessità di poter contare su mezzi di informazioni veramente liberi e indipendenti. E infatti in seguito creò Pandora Tv.
Dopo alcuni mesi ci incontrammo a Bruxelles, dove insieme a Luisa Morgantini avevano organizzato un importante incontro nel Parlamento Europeo. Fu un successo e la campagna contro la base militare degli Stati Uniti si estese fuori dai confini della Repubblica Ceca. Alla fine la base militare con il radar non venne costruita: fu una grande vittoria della democrazia e della nonviolenza.
Negli anni successivi, tranne pochi contatti personali, ho seguito Giulietto virtualmente. Quando mi sentivo smarrito di fronte a qualche importante evento e non avevo chiaro che interpretazione farne, oltre che consultare Pressenza andavo immediatamente nelle pagine di Pandora Tv e nel blog di Giulietto Chiesa. Questi aveva la grande capacità di illuminare le dinamiche fondamentali dell’evento in questione e di evidenziare le forze in gioco al di la dei fumi e della confusione dell’informazione mainstream.
E’ un po’ sconfortante osservare quanto spazio abbiano nelle televisioni nazionali personaggi senza nessuna statura intellettuale e dignità morale, personaggi a una dimensione, quelli che preferisco chiamare venditori di fumo. Per Giulietto non c’era spazio nei loro talk show. E forse è stato meglio cosi: significa che lui non vendeva fumo, ma che aveva idee e ideali, cose che non si comprano al mercato.
Il vuoto che lascia la sua morte è grandissimo, soprattutto in un mondo difficile come quello di oggi. Ringrazio Giulietto per tutto quello che ci ha dato. Il suo impegno per un mondo migliore, la sua lotta contro le ingiustizie e i poteri oppressivi è qualcosa che va molto al di la della vita del suo corpo fisico e continua a vivere in ognuno di noi.
Grazie Giulietto.
Gerardo Femina
Europe for Peace